Come conservare e quale scadenza ha lo zafferano

Il nostro zafferano Zafferù puro in stimmi deve essere conservato in un luogo fresco e soprattutto asciutto preferibilmente buio anche se non è una condizione strettamente necessaria. Non va a male ma consigliamo di consumarlo entro 3 anni dalla data di raccolta per preservare aroma e qualità nutritive della spezia.

Quando lo zafferano è ben essiccato, assume un vivido colore rosso che tende all’arancione scuro verso le punte e sprigiona un forte profumo appena viene aperto il vasetto che lo contiene.

Gli stimmi secchi vengono riposti in contenitori di vetro chiusi ermeticamente al riparo da fonti di calore e di luce, devono stare al fresco ma non bisogna riporre lo zafferano in frigorifero.

Il prodotto può essere conservato per oltre tre anni ed essere ancora adatto ad insaporire le pietanze.

ATTENZIONE! Ponete particolare attenzione all’umidità perchè è il suo nemico numero uno e potrebbe compromettere lo zafferano irreversibilmente.
Lo zafferano col tempo matura e sviluppa un potere amaricante per effetto di una delle sostanze contenute in essa chiamata pirocrocina, l’invecchiamento ne altera lievemente il sapore aumentando un po’ il sapore amaro.

La nostra opinione è che comunque la variazione di aroma non avvenga in modo così marcato da rappresentare un problema (nell’arco di qualche anno), è una modificazione piuttosto impercettibile che per essere valutata bisognerebbe fare il confronto simultaneo fra un campione datato ed uno dell’ultimo raccolto e non sarebbe così garantito riuscire ad individuare le differenze. Ovviamente parliamo di zafferano conservato in modo ottimale proveniente da raccolto 3 o 4 anni precedenti confrontato con quello appena raccolto ed essiccato.

Essendo una spezia essiccata, se adeguatamente conservata, difficilmente va a male ed è un prodotto a lunghissima scadenza ma col passare degli anni perde progressivamente ma lentamente il sapore e le qualità nutritive.